Il 4 gennaio, come ogni sabato dei mesi dispari, è stata lanciata dal comitato NO194 una maratona di preghiera a sostegno dell’iniziativa referendaria per l’abrogazione della legge 194/78 che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza. Dal sito del comitato promotore risultava che la maratona si sarebbe svolta dalle 15 alle 18 anche presso l’ospedale civile di Pescara. A quanto pare, il lancio è andato a vuoto.
La maratona l’abbiamo fatta noi! In cerca di preganti, abbiamo percorso vialetti e cortili, setacciando tutte le strade di accesso alla struttura fino all’arrivo del buio pesto
Abbiamo penetrato i reparti di ostetricia, ginecologia e neonatologia, elevandoci fino all’ultimo piano. Dove eravate, sui tetti?
Siamo quindi scese alla cappella, abbiamo chiesto ai Padri Guardiani e anche qui…cilecca!
A quel punto, ci siamo rivolte alla Madonna, ma oggi nemmeno lei stava pregando
Pregant*, noi c’eravamo! E ci saremo sempre per rivendicare la nostra libertà di scelta, contro fondamentalismi vecchi e nuovi che vorrebbero i nostri corpi come contenitori adibiti forzatamente alla riproduzione. Noi non siamo uteri. Le vostri croci, le vostre lamentazioni funebri, le vostre passioni tristi non ci spaventano e non ci intristiscono. Sarà una risata che vi seppellirà!
Laboratorio Le Antigoni
come recita la dicitura che tu stesso riporti, ciò che viene interrotto è una gravidanza. Quanto al tuo lungo preambolo, a definizioni del tipo “danti la vita” e affermazioni come “Che non volete né odiare né dare la morte. Entrambe cose che riescono -purtroppo- molto meglio a noi uomini, di solito” ci teniamo a fare una precisazione. Noi non siamo femministe della differenza, anzi, respingiamo fermamente quella corrente di pensiero a cui – non si capisce quanto consapevolmente – ti agganci e questo è ribadito continuamente nel blog, tanto da risultare tautologico ripeterlo. Ma vabbe’, facciamo ancora una volta questo sforzo. Tanto per essere ancora più chiare, l’odio è un sentimento che sappiamo provare ed esprimere benissimo. Odiamo a morte i fasci, per esempio, li riconosciamo al loro primo apparire, non li temiamo, ma non abbiamo alcuna voglia di stare a perdere tempo conversando con loro. Come si suol dire, a buon intenditor…
Giusto e sacrosanto: non siete uteri.
E’ degli uteri che si parla in termini di “riempimento” o di “svuotamento” (naturale o procurato -per via chimica o chirurgica- che sia)
Voi invece siete donne. Donne viventi, amanti, e danti la vita.
Che non volete né odiare né dare la morte. Entrambe cose che riescono -purtroppo- molto meglio a noi uomini, di solito (le guerre; i genocidi; gli stupri di massa, di gruppo e individuali; la progettazione e l’uso di armi chimiche, nucleari e biologiche; gli atti di pedofilia; la vivisezione animale ed umana; i sacrifici umani; il lavaggio del cervello; la propaganda politica e religiosa; i roghi delle streghe e di chiunque altro vada contro-corrente rispetto al pensiero dominante; la schiavitù e la tratta degli schiavi; le perversioni sessuali di ogni tipo; la violenza domestica che arriva fino all’omicidio: fanno parte integrante del passato e del presente della nostra parte di cielo e ben raramente le si trovano nella parte vostra)
E da uomo, che fino all’altro ieri il problema dell’aborto volontario non se lo poneva perché lo considerava, pigramente, un “diritto acquisito” delle donne, al pari del diritto di sciopero o di altri diritti più o meno faticosamente conquistati nel corso della tormentata storia umana (tormentata quasi sempre da noi uomini: fin dall’inizio. Perché la storiella di Eva che induce in tentazione Adamo è veramente una grande balla, per come ce l’hanno venduta), vi chiedo:
ma nella cosiddetta “interruzione volontaria di gravidanza” (non chiamiamolo aborto, perché dentro questa parola c’è già dentro l’esplicito riferimento alla morte: ab-horto, allontanamento dall’origine, ossia dalla vita), che cos’è che viene ad essere interrotto?
Grazie in anticipo per le vostre risposte.
Fabio Massimo
Grazie allo spirito santo sò diventati pure invisibili
[…] che sono stati organizzati altri gruppi per contrastare queste veglie di preghiera, per esempio a Pescara (qui un resoconto) a Firenze e a Cosenza (qui un bel […]