Ma quali basi naturali della legalità? Noi abbiamo solo geni ribelli!

geni ribelli

Questa mattina il collettivo Bellaqueer è intervenuto al primo incontro del corso di educazione alla legalità organizzato dalla provincia di Perugia. Di seguito il report.

Ma quali basi naturali della legalità? Noi abbiamo solo geni ribelli!

Alla Provincia di Perugia si legittima la violenza di genere.

Già il nome dell’iniziativa era fortemente inquietante:Le basi naturali del nostro bisogno di legalità – Il ruolo decisivo che Darwin ha attribuito alla “femmina” umana nello sviluppo della nostra civiltà“.

Pensavamo di dover andare a contestare l’esposizione di una teoria del determinismo biologico che, nella distorsione dell’evoluzionismo prodotta dal Prof. Marco Marchetti, (ordinario di medicina legale e criminologia dell’Università del Molise) vorrebbe le donne portatrici di una sorta di gene della legalità in base al quale riconoscere il loro “ruolo nella civiltà umana”.

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Pensavamo di dover andare a contestare l’ennesima legittimazione delle politiche  securitarie fatte sui corpi delle donne, chiamando in causa presunte basi naturali di comportamenti leciti e illeciti. E invece ci siamo trovat* ad ascoltare qualcosa di ancora peggiore, se possibile: l’esposizione di una teoria dell’evoluzione umana che vede la donna come protagonista della selezione della specie perché è lei a decidere con chi riprodursi, è lei che sceglie, è lei che provoca sessualmente il maschio per accaparrarsi la sua attenzione e garantirsi appunto la riproduzione.

tg1E non è stato possibile attendere la fine della lezione del professor Marchetti per intervenire, quando ad argomentazione della sua teoria ha portato ad esempio la recente vicenda delle baby-prostitute dei Parioli, che secondo il professore avrebbero adescato uomini maturi della Roma bene per offrir loro una prestazione sessuale in cambio di soldi! Non ci siamo potut* trattenere dall’interrompere l’ennesima retorica di responsabilizzazione della donna (della ragazzina addirittura minorenne in questo caso) rispetto al comportamento sessuale dell’uomo e l’ennesimo tentativo di normalizzazione della violenza!

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Non ci siamo potut* trattenere dal contestare la lettura maschilista che di questa recente vicenda tutti i giornali e i telegiornali ci propongono concentrando l’attenzione sul comportamento delle ragazzine, sulla loro vita e i loro “bisogni”,  non sul sistema che quei  bisogni induce, che fornisce loro l’idea del corpo delle donne come merce di scambio, che fornisce loro una certa interpretazione del rapporto uomo/donna, non sugli adulti benestanti che pagavano per avere rapporti sessuali con delle 14enni.

 Ecco una delle tante affermazioni deliranti del prof. Marchetti:

“La richiesta femminile ha, come dire, un potere nei confronti del quale il maschio è molto debole, molto debole. Questo spiega ad esempio, visto che mi è stato chiesto di fare un accenno alla storia abbastanza triste per certi versi della cosiddetta prostituzione minorile, l’offerta o richiesta femminile è una cosa a cui anche il maschio adulto ha difficoltà a resistere”

(Al minuto 2’30” Prof. Marco Marchetti – 16 novembre 2013 Provincia di Perugia)

 Affermazioni fatte senza suscitare alcuna reazione da parte della platea, compreso il corpo docente che accompagnava gli student*, che è intervenuto soltanto a sostegno di Marchetti accusandoci di comportamento antidemocratico! Uno degli insegnanti si è spinto addirittura oltre, lanciando battute dal contenuto omofobo nei nostri confronti! 

 Qualcosa di inimmaginabile se si pensa che questo avveniva all’interno delle sale della Provincia di Perugia, per un evento organizzato dall’Ufficio Pari Opportunità.

Qualcosa di inimmaginabile se si pensa che tali discorsi erano rivolti a classi di studenti delle scuole superiori perugine non ancora maggiorenni. Ragazze e ragazzi 15-16enni che in ambito istituzionale si sono sentiti legittimare “scientificamente” le violenze nei confronti delle donne e delle ragazze, le quali con i loro comportamenti seduttivi, con i loro abbigliamenti succinti, con i loro corpi provocherebbero l’attenzione degli uomini e le loro violenze.

La nostra “indemocratica” contestazione ha trasformato la becera lezione frontale del prof. Marchetti in un dibattito aperto sull’autodeterminazione della donna, la cultura dello stupro e sulle retoriche di legittimazione della violenza di genere.

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Non era possibile stare zitt*, non intervenire! E l’abbiamo fatto in maniera diretta, colorata, irriverente nei confronti di un’istituzione che ancora una volta vuole dividerci in donne per bene e donne per male; ricordarci che il nostro ruolo è quello del lavoro di cura, silenziose, buone, subordinate; un’istituzione che insegna agli adolescenti l’asimmetria dei ruoli tra i generi e l’omofobia, prendendo a pretesto una lezione sul darwinismo.

Quello che è successo stamattina in Provincia è inaccettabile!

Quando l’ingiustizia è legge, la resistenza diventa dovere.

I nostri corpi contro la vostra legge!

Collettivo BellaQueer Perugia

10 Risposte

  1. chiunque abbia una platea, ha precise responsabilità, certe affermazioni autorizzano a discriminare e a prevaricare e questo è deprecabile e abbietto, quel signore va licenziato a la signora che lo ha invitato pure, visto che li paghiamo noi….
    Grazie al collettivo

  2. Questa gente insegna pure nelle Università; che vergogna! Mi rifiuto di chiamarli professori. #basta!

  3. PS. sentire uno dei prof che accompagnava le scolaresche definire naif una frase di Bertolt Brecht ci fa veramente capire con quali soggetti abbiamo a che fare: gente che non ha mai aperto un libro!
    una risata vi seppellirà!

  4. nascondersi dietro darwin, questo è molto grave! forse qualcuno ancora non ha capito che si è contestato il fatto che un uomo di almeno 60 anni spiegava a giovani ragazze dai 15 ai 17 anni che se una di loro gli avesse chiesto di far sesso lui non avrebbe resistito, non solo ma sarebbe stata solo colpa sua, visto che ha scelto di circuire un vecchio di 60 anni, si vecchio VECCHIO…il caro prof è in ottima compagnia, tra chi commenta qui e ha commentato quel giorno in provincia.
    Ovunque adrete vi toglieremo la maschera

  5. “l’offerta o richiesta femminile è una cosa a cui anche il maschio adulto ha difficoltà a resistere”: se il maschio adulto è incapace di gestire i propri istinti, dovrebbe essere interdetto. Non è possibile che circolino liberamente persone non in grado di controllarsi! Ne converrete che è una questione di sicurezza…

  6. Ci sono bastati e avanzati quei 20 minuti, sentir dire, a proposito di prostituzione minorile e soprattutto davanti ad una platea di minori, che il maschio adulto ha difficoltà a resistere alle profferte della femmina e questo mentre è in corso un processo. Dopo aver ascoltato che, secondo Darwin e il suo eminente relatore, le differenze della specie sono tutte a favore del maschio, non abbiamo sentito il bisogno di riascoltare esempi tratti da un repertorio ottocentesco, come quello del pavone che fa la ruota. Ne facciamo volentieri a meno, grazie.

  7. Bernardo Romiti

    Sono d’accordo, quello che è successo è stato veramente triste ed inaccettabile: il contestare un pensiero ancora prima di farlo esprimere. Nel pezzo qui sopra, discutibilissimo, non vi è scritto che la conferenza è stata interrotta dopo appena 20 minuti, quindi non c’è stato modo di sentire praticamente nulla delle cose che voi avreste così civilmente contestato, impedendo che l’intervento si svolgesse.

    Non vi è scritto che avete accusato le teorie darwiniane di determinismo, nonostante vi sia stato risposto che Darwin è anti-determinista. Insomma non vi è scritto che contestate cose che non conoscete e che le contestate non portando argomenti ma *dando sulla voce altrui* e facendo, a quel poco che ho capito, discorsi confusi che mescolano sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere ed orientamento sessuale.

    Chi è anti-evoluzionista ed anti-darwiniano è, involontariamente, un reazionario: sta in compagnia con monsignor Lefebvre ed altri accaniti fondamentalisti religiosi.

    Davvero complimenti.

  8. non certo di quelle donne che la subiscono, intendo

  9. anch’io ho visto Rush (bel film) ma non c’entra nulla con ciò che dice lui: Lauda ha scelto di rispondere sì alla richiesta di Marlene perchè voleva accontentarla e voleva anche far colpo su di lei ma ha deciso lui farlo, sono dinamiche di seduzione che succedono e in cui nessuno è davvero passivo, e non c’entrano nulla nè con la prostituzione minorile che è una cosa molto grave nè c’entrano con la violenza sulle donne la cui responsabilità è dei maschi che la attuano, non certo delle donne!

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